Diamo inizio alla cronologia IMS
Non è infrequente, ma neppure altamente probabile, che i titoli con un'elevata capitalizzazione possano essere colpiti da fluttuazioni improvvise e subire perdite di valore al di fuori dei valori standard. Tuttavia, sono spesso gli asset meno noti che subiscono le conseguenze più deleterie. IMSynthesis, che gestisce e monitora ben 120 diverse criptovalute con capitalizzazioni diverse, è in grado di comprendere l'andamento generale del mercato, incluso quello che ha caratterizzato il periodo dal 2 al 7 gennaio 2024. Durante quei giorni tutto il mercato ha subito un ribasso "straordinario" causando grosse perdite di valore e IMS solo grazie agli standard dettati dalla teoria Tesla Pollione è riuscita a contenere il disastro che si è protratto per altre tre settimane prima di iniziare un lieve fase di resistenza contraria.
accade Da un minimo di almeno due volte ad un massimo anche di cinque volte l'anno.
Seguendo la teoria Tesla Pollione, IMSynthesis monitora con attenzione i cicli che governano l'andamento delle criptovalute. Attraverso
un viaggio nel tempo di 1 anno, 6 mesi, 3 mesi, l'ultima settimana e le ultime 24 ore, si scrutano i massimi e i minimi che scandiscono la danza dei numeri.
Tranne per una manciata di casi, dove la percentuale di errore sfiora appena il 10% dei 120 dati in esame, emerge una costante: in un
arco di 365 giorni, si verificano almeno due picchi estremi e altri 3 dove l'andamento si avvicina alle stesse soglie, sia che si tratti di un rialzo positivo che di un ribasso
negativo.
Il gennaio del 2024 è stato uno di quei mesi in cui i numeri hanno fatto registrare picchi estremi in negativo. Sebbene il Bitcoin abbia subito una perdita superiore al 15%, altre criptovalute hanno visto crollare il loro valore del 35% o più. Per fortuna, la tempesta è stata breve e la ripresa, seppur lenta, ha dimostrato una leggera resistenza, evitando danni peggiori.
Mentre tutto calava a picco
La teoria di Tesla Pollione ha resistito con maestria all'urto ribassista, grazie alla compensazione che ha sapientemente limitato le perdite, fermandosi al -5,78% dell'intera fusione.
Tutte le operazioni hanno subito dei lievi ritardi, dovuti all'allungarsi dei tempi d'attesa tra l'acquisto e la vendita causando una diminuzione degli introiti che soprattutto in queste circostanze, hanno un ruolo fondamentale. Fortunatamente però, non si è giunti in una situazione di criticità estrema che avrebbe potuto anche interrompere temporaneamente la ciclicità degli ordini e tutto il lavoro che serve a limitare i danni.
Nel frattempo, IMS ha subito anch'essa un danno, ma a differenza degli accumulatori di cryptovaluta che dovranno sperare in bene per almeno altri 2 mesi, ciò che è stato perso rappresenta solo una parte di ciò che era stato prodotto nei mesi precedenti.
La sostenibilità del sistema non è stata compromessa e non ha riportato ferite incurabili e tutto si potrebbe recuperare nuovamente in tempi brevi.
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